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La cooperativa S. Lucia nasce come cooperativa agricola nel 1987 da un gruppo di giovani volontari della Parrocchia del Carmine in Castellammare a sostegno delle attività agricole dell’allora nascente comunità per tossicodipendenti “Maria Fanelli”. Nel tempo le attività e le esigenze, ma anche il disagio, ai quali la cooperativa ha cercato di fornire risposte, sono cambiati, spingendo la stessa organizzazione ad una naturale evoluzione e diversificazione di azioni, per garantire un effettivo e stabile reintegro socio-lavorativo degli utenti che afferiscono alla struttura. È stata avviata, in tale spirito, nel 1999 in un capannone nella disponibilità della cooperativa e di proprietà della Fondazione Fanelli, della quale la cooperativa è da sempre uno dei bracci operativi, una attività nel settore della cartotecnica, realizzando un server per servizi alle tipografie ed all’editoria, che ha ottenuto nel tempo un riconoscimento crescente di mercato per la qualità ed affidabilità dei servizi offerti, consentendo la realizzazione di più di 90 progetti formativi e di inserimento lavorativo tra giovani in situazione di emarginazione (borse lavoro, contratti di lavoro a tempo determinato e contratto di lavoro a tempo indeterminato). Il settore della Cartotecnica però, negli ultimi anni, ha avvertito una sempre più crescente contrazione economica connessa a cambiamenti di scenari che hanno interessato in genere il settore della stampa (il passaggio al digitale, la riduzione di grosse tirature, la chiusura o ridimensionamento di importanti stabilimenti, etc) entrando definitivamente in crisi con il Covid e le successive crisi, compromettendo, di fatto, la possibilità di una ripresa stabile e duratura con gli impianti in nostra dotazione. Ma il Covid e tutte le conseguenze ad esso connesse, ha anche di nuovo cambiato il contesto sociale di riferimento ponendoci di fronte a nuove forme di disagio, dalla precarietà del lavoro, alla fragilità dei giovani e giovanissimi, alla micro-criminalità. Quindi anche la tipologia di risposte che quotidianamente ci vengono richieste ci hanno messo di fronte ad una necessità di cambiamento. Sono aumentate ad esempio dell’80% le richieste giunte, in un’ottica di giustizia riparativa, per ragazzi con reati penali commessi in età minorile o in abbandono dell’obbligo scolastico, per l’accoglienza in percorsi di orientamento al lavoro, così come per giovani con disagio relazione (BES, DSM, centri antiviolenza) e/o povertà. L’esperienza con questi ragazzi ci ha fatto constatare come nuovi paradigmi formativi ed educativi ed un’accoglienza in contesti attenti alla persona, consentano di recuperare, almeno in parte, gap formativi, educativi e relazionali, che, diversamente, lasciati a se stessi diventano il substrato su cui, quasi sempre, prolifera il disagio. Proprio in un’ottica preventiva e per offrire percorsi sempre più mirati alle esigenze dei giovani, nel 2018, ad opera della Fondazione Fanelli, ente di formazione professionale - in un’area del capannone adiacente alla cooperativa - è nata l’Accademia: il gusto di imparare, dove si sta sperimentando, una formazione laboratoriale in arte bianca (pasticceria, pizzeria, lavorazione lattiero-caseara) a dimensione umana ma non per questo meno professionalizzante o valorizzante. L’esperienza maturata nella realizzazione di tali percorsi ci ha dato conferma da un lato che il modello relazionale di accoglienza e laboratoriale riesce a favorire percorsi efficaci di formazione e di crescita, in quelle situazioni di abbandono precoce o duraturo dal mondo della formazione, ma dall’altro lato che il successivo (re)ingresso nel mondo del lavoro, così come oggi è caratterizzato, rimane limitato se non professionalizzante.

  • La Direttrice, D.ssa Adele Cafiero

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